Una gran bella fortuna non c’è che dire.
Già proprio così!
Una bella fortuna per tutti noi che dopo un sacco di fatica, di sforzo, ore di lavoro, il denaro che riceviamo in cambio venga accettato dalle cassiere dei supermercati, dai benzinai, dai venditori delle concessionarie di auto, nelle librerie e dai panettieri.
Eh sì. Noi lo diamo per scontato ma non è il caso di sottovalutare che i nostri soldi vengano accettati praticamente da tutti. Se ci pensi bene, il fatto che ci sia un sacco di gente pronta a scambiare maglioni di lana, calzature, cibo delizioso, tecnologia all’avanguardia, tempo, competenze, elettricità, biglietti del treno, reti Wi-Fi e tanti tanti altri utilissimi oggetti con dei pezzi di carta colorata, con dei dischetti di metallo oppure addirittura con semplici impulsi elettrici che rimbalzano nei nostri conti correnti è davvero una gran benedizione per tutti noi. Ma ti immagini che shock, se dopo tanto duro lavoro per procurarci i nostri sudati soldi, ti rechi al negozio di abbigliamento per acquistare un bel giaccone caldo e comodo da indossare d’inverno e al momento di pagare la commessa ti rispondesse “No Grazie! Questa roba non mi interessa. Preferisco in cambio qualcosa di utile!” e magari neppure il barista è disposto a scambiare la tua moneta da un euro con il caffè che tanto volevi gustarti. Strano a dirsi, ma se questo accadesse sarebbe assolutamente logico e in un comportamento del genere non ci sarebbe nulla da eccepire. Ma perché mai qualcuno dovrebbe accettare uno scambio tra qualcosa di intangibile, un’entità fittizia e il giaccone, l’auto, la cena al ristorante, la benzina, il caffè che invece hanno un’utilità immediata, tutte cose che possono davvero servire a qualcosa e ci fanno stare meglio? Il denaro di per sè non ha consistenza a meno che non ci sia qualcuno disposto ad accettarlo in cambio di qualcosa di utile davvero.
Se hai potuto immaginare uno scenario del genere, credo che possiamo anche farci una domanda.
Senza neppure pensarci, noi siamo abituati ad attribuire valore in base al prezzo, al costo oppure al saldo di un bilancio o di un conto corrente, ma se quello che diciamo è vero, che cosa è il vero valore!?
Che ci sia nella nostra percezione del valore un buco di consapevolezza? A quanto pare il valore non sono tanto i soldi quanto le meravigliose risorse che i soldi attivano al nostro servizio. Eppure per denaro noi tutti siamo disposti a fare sacrifici, talvolta grandi sacrifici, accettiamo di fare un lavoro che non ci entusiasma, abitiamo in luoghi che non ci piacciono e molto spesso rinunciamo a quello che desideriamo e che ci darebbe piacere. A nulla infatti servono milioni di euro se non c’è il panificio o il fruttivendolo e a nulla servono panificio, fruttivendolo e centri commerciali se non possiamo accedervi, se non possiamo beneficiare di tutto il bendidio che ci offrono.
L’obiettivo che potremmo avere quindi dovrebbe essere salvaguardare il valore, ovvero salvaguardare, preservare, mantenere le abilità, le conoscenze, le esperienze di fabbri, elettricisti, ortolani, muratori, pasticceri che lavorano tutti i giorni per noi; sono disposti a metterci a disposizione il risultato del loro sapere e delle loro competenze. Il vero valore a quanto pare dunque, sono i negozi, le tecnologie, le attrezzature, gli artigiani, le infrastrutture che si attivano per soddisfare i nostri bisogni. Che il vero valore da curare e tutelare sia proprio questo esercito di professionisti, lavoratori, imprenditori che si fanno in quattro per noi tutti i giorni, pronti a soddisfare i nostri bisogni e esaudire i nostri desideri?
Il vero valore magari, a questo punto, sarebbe poter accedere liberamente a queste risorse, a tutta questa abbondanza… In che modo!? Potremo magari usare le strategie consuete, offrendo in cambio pezzi di carta con la scritta EURO, oppure strisciando su dispositivo elettronico una scheda di plastica magnetizzata, anche se… Sono sicuro che con un po’ di creatività, ora che abbiamo cambiato prospettiva, saremo facilmente in grado di renderci conto che il vero valore, la vera abbondanza esiste stabilmente intorno a noi e magari ci sono delle strategie semplici e innovative per salvaguardare queste risorse magnifiche, migliorarle, renderle sempre più ecologiche e magari ACCEDERVI, diffondere e garantirne l’accesso, per creare un dilagante senso di appagamento, serenità e possibilità.
Io penso che dopo tutto… Questo è il minimo che ci meritiamo.
Viva la Vita
Facilitatore di PSYCH-K®
Relatore Percorso Conoscere per Cambiare
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