Non è semplice ridimensionare il potenziale. Si può forse impedire la sua manifestazione, si possono trovare modi per lasciarlo inespresso, bloccarlo… Ma il potenziale è presente, costante e attende solo il momento migliore per manifestarsi.
Questa regola è valida in tutte le manifestazioni della Vita.
Hai mai visto dei documentari sulla fioritura del deserto dopo un acquazzone?
I semi sono il potenziale della Vita, restano pazienti, anni, decenni, in attesa di una meravigliosa pioggia torrenziale che li attiva e loro creano un capolavoro lussureggiante di mille colori e di incontenibile bellezza… Poi ritornano semi in attesa di nuova acqua che permetta loro di manifestare il loro splendore.
Una crisi economica, non incide sul potenziale, incide solo sulla sua possibilità di manifestarsi. Competenze, abilità, creatività, attrezzature, macchinari, fabbri, muratori, meccanici, falegnami, panettieri non smettono di saper fare il loro preziosissimo mestiere durante una crisi economica… Semplicemente non trovano più le condizioni esterne per esprimersi. Non esiste più il contesto che permette al nostro potenziale di attivarsi. Solo condizioni esterne impediscono alle nostre risorse meravigliose di innescarsi e servire i bisogni di chi avrebbe necessità delle nostre competenze e abilità.
Come sempre, individuare il problema e proporre soluzioni.
Facciamo un po’ di ordine.
Da un lato sappiamo che esiste un potenziale preziosissimo inespresso; dall’altro esistono bisogni ed esigenze concrete che questo patrimonio di competenze, attrezzature, tecnologie, abilità può soddisfare. Esigenze e bisogni che una volta soddisfatti possono veramente trasformare un’esistenza mediocre in auto-realizzazione. Se questo non accade dipende esclusivamente da condizioni esterne ed è per questo e solo per questo che noi la chiamiamo “crisi economica” anche se il nostro potenziale economico è intatto.
A questo punto la logica vorrebbe che se non ci sono condizioni esterne che consentono a questo potenziale strepitoso di servire i nostri bisogni, occorre semplicemente creare queste condizioni esterne.
In realtà la difficoltà risiede nel significato che noi comunemente attribuiamo alla parola economia. Ogni economia rappresenta il supporto, un fondamento in grado di offrire ad ogni uomo e donna di una collettività i mezzi materiali per sopravvivere e sostentarsi. Quando noi facciamo economia noi ci procuriamo, col minore sforzo possibile, la quantità necessaria di mezzi materiali per garantire la nostra sopravvivenza… Quando un’economia funziona al meglio, ci offre le strutture e le risorse materiali affinché possiamo espandere il nostro tempo libero, la cura, l’attenzione e la migliore creatività da investire nella nostra evoluzione e metterci con gioia anche al sevizio dei bisogni degli altri. Un’economia sana non investirebbe mai risorse per creare bisogni, un’economia sana si attiva solo quando i bisogni si manifestano spontaneamente al fine di soddisfarli al meglio. Se non dovesse essere così, semplicemente non stiamo parlando di economia, bensì di altro.
Ciò che rende la vita degna di essere vissuta raramente è una questione di quantità. Bellezza, Gratitudine, Fiducia Integrazione, Contemplazione, Entusiasmo, Libertà, Creatività non sono quantificabili, non sono grandezze economiche… Sono pura qualità. La Vita senza qualità non è per nulla interessante. Senza qualità non c’è vita.
Senza qualità c’è solo sopravvivenza.
Se si accetta questo punto di vista dunque, una crisi economica ci sottrae le fondamenta per vivere, non tanto per mancanza di potenziale, quanto per mancanza del contesto esterno che lo attiva.
Non è difficile trovare una soluzione, occorre solo pensare a un meccanismo alternativo che possa far attivare questo strepitoso potenziale onnipresente. Un’economia sana è un’economia di servizio. Semplice, potente strumento a disposizione di tutti per supportarci verso la scoperta e la progressiva radiosa manifestazione della nostra bellezza unica, splendente e irripetibile.
Facilitatore di PSYCH-K®
Relatore Percorso Conoscere per Cambiare
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